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IL GOLF . LA DIRETTA RAI DELLA RYDER CUP.

Un fatto straordinario ed una occasione unica offerta a tutti gli abbonati RAI che non praticano il golf per avvicinarsi, capire ed apprezzare questo bellissimo sport.

La notizia è di quelle importanti per chi ama lo sport ed in particolare il golf : la Rai ha deciso di trasmettere sui propri canali la Ryder Cup che, per chi ancora non lo sapesse, rappresenta il terzo evento sportivo mondiale per importanza dopo i Giochi Olimpici ed i mondiali di calcio. Una sfida di golf tra la squadra degli Stati Uniti e quella Europea che quest’anno si giocherà in Italia a Guidonia Montecelio ( vicino Roma ) su uno dei campi più apprezzati : il Marco Simone Golf Club.

Breve Storia ed importanza della Ryder

La manifestazione è nata nel 1927 per volontà del suo fondatore, il magnate inglese Samuel Ryder appassionato e buon giocatore di golf che volle mettere in palio una prestigiosa coppa da assegnare alla squadra risultata vincente dalla sfida tra Stati Uniti e Inghilterra. Per diversi anni a seguire , dopo quella prima edizione , la sfida fu circoscritta soltanto a queste due nazioni e solo in seguito ( dal 1979) dall’Inghilterra si allargò all’Europa diventando così una competizione tra vecchio continente e Stati Uniti. Per dare un’idea della cassa di risonanza prodotta da questa competizione diremo che l’edizione giocata in Francia nel 2018 fece registrare la presenza di oltre 270.000 spettatori a Le Golf National e raggiunse oltre 600 milioni di abitazioni con più di 160 Paesi collegati in diretta televisiva. Grazie anche alla Ryder lo sport del golf vanta 65 milioni di giocatori nel mondo rendendolo così la disciplina individuale più praticata.

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Golf e razzismo

Augusta National Golf Club

Golfando , il blog di golf di TGCOM24, ha pubblicato – in data 26 giugno u.sc. – un articolo dal titolo : Ricorda la schiavitù : via il nome Masters da Augusta “ a firma di Sauro Legramandi. Lo scritto prende lo spunto da un precedente articolo uscito il 22 giugno dalla penna del  giornalista americano e di colore Rob Parker sul sito DEADSPIN.COM con un titolo più chiaro ed incisivo e che potrete leggere in forma originale cliccando su : We’ve Lived with ‘The Masters’ Name Long Enough. Parker, che della lotta contro il razzismo si fa appassionato portavoce in moltissimi suoi interventi relativi al mondo sportivo  , suggerisce che anche il golf dovrebbe dare segni di cambiamento sul tema dei diritti civili modificando , ad esempio, l’attuale nome del torneo di golf USA più famoso nel mondo , The Masters appunto, con il nome che tale competizione aveva avuto dalla sua fondazione avvenuta nel 1934 sino al 1939 : Augusta National Invitational Tournament.

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Thornbjorn Olesen : innocente a prescindere.

Ho recentemente letto su Golfando – uno dei Blog più diffusi del mondo del golf italiano – i commenti di alcuni golfisti ( o presunti tali) a proposito della sospensione dall’ European Tour – sino a sentenza prevista nel maggio 2020 – propinata al campione danese ventinovenne Thorbjorn Olesen per quanto accaduto sul volo Mamphis – London lo scorso 29 luglio. Gli avvenimenti sono certamente ormai a conoscenza dei più : Olesen, completamente ubriaco, ha molestato sessualmente una donna, inveito e urlato contro il personale di bordo e gli altri passeggeri che probabilmente non ne potevano più del suo comportamento e, dulcis in fundo , ha completato il tutto urinando in bella vista nel corridoio dell’aereo. A confermare che questo tipo di nefandezze il nostro campione le ha attuate più volte durante il volo è il fatto che il suo amico Jan Poulter, con lui sullo stesso aereo, si era inizialmente prodigato per smorzare i suoi primi “impulsi “ e che le successive pesanti e ripetute molestie alla passeggera , accompagnate da tutto ciò che ne è seguito, sono avvenute quando Jan Poulter – tornato al suo posto non vicino a quello del nostro eroe – sonnecchiava ignaro del succedersi degli eventi. Ovviamente il tutto non è passato sotto silenzio ed Olesen , atteso dalla polizia all’aeroporto di Heathrow , è stato puntualmente messo in stato di accusa e rinviato a giudizio.

Golfworld precisa che il portavoce dell’European Tour ha confermato la sospensione del giocatore incriminato “ sino a che il caso non verrà chiuso “. Non conosco il regolamento dell’European Tour né se sono contemplati casi come questo ma mi sembra una scelta di buonsenso.

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Saudi International ed i diritti umani : stiamo con Paul Casey.

Su uno dei più diffusi blog nostrani conosciuto sopratutto nell’ambiente golfistico nazionale ( Golfando ) è stato recentemente pubblicato un post , a firma del responsabile Sauro Legramandi, dedicato alla nuova tappa dell’Europen Tour che si terrà in Arabia Saudita al Royal Greens di King Abdullah Economic City dal 31 gennaio al 3 febbraio. Il titolo è molto significativo ed immediato perchè pone efficacemente in evidenza lo stato di salute dei diritti umani in quel paese : ” Non sono un politico, io gioco a golf” : e i diritti umani al Saudi International possono attendere“. Continua a leggere