Francesco Molinari ha vinto ed entra nella storia del golf mondiale. E’ stato il più bravo in assoluto aggiudicandosi l’importante tappa della PGA Tour – il Quicken Loans National – che si
è giocata dal 28 giugno al 1° luglio sul percorso del TPC Potomac a Avenel Farm nel Maryland ( USA ) . La gara ha visto impegnati molti tra i più grandi campioni del golf mondiale per contendersi una prima moneta di 1.278.000 $ su un montepremi totale di 7.100.000 $. Su tutti ha però prevalso un fantastico Chicco Molinari che , grazie a questo successo, è entrato nella leggenda del golf azzurro come il primo italiano ad aggiudicarsi una vittoria sul prestigioso PGA Tour ; e lo ha fatto alla grande, senza se e senza ma realizzando – nelle quattro prove – il punteggio stratosferico di 259 colpi con ben 21 sotto il par del campo e distanziando il secondo classificato ( lo statunitense Ryan Armour ) di ben 8 colpi nonché un ritrovato Tiger Woods che si è piazzato in quarta posizione con l’ottimo punteggio di 269 colpi. Per avere un’idea più chiara dell’impresa di Chicco basta leggere lo score dell’ultimo giro sulle seconde nove buche conclusive : eagle alla 10, quattro birdie consecutivi dalla 11 alla 14 seguiti da 4 par sulle rimanenti buche.. impressionante per costanza, concentrazione e tecnica. Continua a leggere
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Open di Golf 2018 : roba da sciuri !
Adesso che è finito, che si sono chiariti i dubbi e le incertezze , adesso che abbiamo visto all’opera giocatori, organizzazione, Federazione Italiana Golf (FIG) ed il pubblico
partecipante, vorrei fare alcune brevi considerazioni sul 75esimo Open d’Italia di golf di quest’anno che , come risaputo, si è tenuto al Garda Golf di Soiano del Lago dal 31 Maggio al 3 Giugno. Per ciò che riguarda i giocatori – che ho seguito durante i primi due giorni in TV ed il sabato sul campo – debbo dire che nessuno di quelli visti ha deluso le mie aspettative , ma anzi tutti hanno offerto uno spettacolo che molto spesso mi ha entusiasmato per la tecnica di gioco : colpi di grande difficoltà (per noi comuni mortali) realizzati da questi professionisti con una semplicità ed eleganza straordinari. Dalle poche buche che ho seguito de visu ho apprezzato alcune conferme di stile e qualità quali – ad esempio – la concretezza e la determinazione del giovane danese Thorbjorn Olesen risultato vincitore, una straordinaria uscita dal bunker con la palla accarezzata e messa in bandiera dall’inglese Tommy Fleetwood, e poi un path in salita per il birdie di Francesco Molinari preceduto da uno straordinario colpo con un ferro che ha fatto schizzare la pallina da un bunker a 150 metri dal green a circa 3 metri dall’asta, ed ancora una “palla data” ad un par 3 della 8 (175 mt) da parte di David Howell e via così con molti altri shot eseguiti in modo perfetto. Come non sottolineare poi la bravura di uno fra i giocatori che, 

secondo me, ha caratterizzato maggiormente questa competizione ; mi riferisco al simpatico e stravagante giocatore inglese Ian Poulter che oltre ad una classe e fantasia non comune mostra solitamente – al grande pubblico che lo segue – completi di abbigliamento inimitabili e tali da contraddistinguerlo in campo in modo inequivocabile. Complimentarsi con lui per il gioco e per le sue sfilate è d’obbligo : “ Very english..isn’t it ?” Continua a leggere
Genesis Open 2018 : vince, tra le lacrime, un grande Bubba Watson
Bubba Watson ha vinto l’importante tappa del Genesis Open a calendario del PGA Tour dal 15 al 18 Febbraio sul percorso del Riviera Country Club di Pacific Palisades ( Los Angeles, California ) , un par 71 con difficoltà incredibili offerte ai giocatori sia dal tracciato del campo che dai green la cui ‘ lettura ‘ era pressoché impossibile. Ha realizzato il punteggio da primato di 272 colpi nei 4 giri (68 70 65 69, -12) giocando in modo perfetto e secondo il suo standard migliore. Ho seguito a tratti le giornate precedenti ma ho invece gustato per intero la giornata finale in quanto trasmessa da Sky. Il percorso ha impegnato i campioni con colpi che per un appassionato di golf possono solo suscitare entusiasmo ed ammirazione, così come gli aspetti umani dei grandi giocatori in campo che , particolarmente in gare così impegnative, vengono posti in grande evidenza. Una conferma a ciò la si è avuta dall’improvviso pianto di Bubba Watson quando, dopo aver fatto l’ultimo path con il quale si è aggiudicato il trofeo, ha abbracciato il proprio caddie e si è lasciato andare alle lacrime in modo irrefrenabile. I motivi di tale comportamento , secondo il parere degli esperti che hanno commentato la prestazione, sono due : il primo – facile ed intuibile – nasce dal fatto che il 39enne giocatore di Bagdad (Florida) aveva accumulato una tensione altissima per tutti i 4 giorni di una gara giocata con una concentrazione unica contro grandissimi campioni, mentre il secondo ( per me più significativo del precedente ) è stato quello di essere uscito da un tunnel imboccato alcuni anni fa e che lo aveva portato ad essere quasi dimenticato dal mondo dei grandi professionisti di golf. Infatti dal 2014 Bubba non aveva più vinto alcuna gara di rilievo ed era caduto in una depressione che gli aveva fatto valutare seriamente – per sua stessa ammissione – la possibilità di smetterla con il golf ed ‘ appendere ‘ le scarpe al chiodo; e tutto ciò nonostante un palmares invidiabile : due Masters ( 2012 e 2014 ), le partecipazioni con la squadra statunitense alla Ryder cup nel 2010, 2012 e 2014, e non ultimo la conquista di ben 10 titoli nel PGA Tour. Continua a leggere
Tiger : il ritorno del fenomeno !
E’ certo : Tiger rientrerà in gioco il prossimo 30 Novembre all’Hero World Challenge ad Albany nelle Isole Bahamas. Il torneo è stato promosso dalla sua fondazione e l’annuncio lo ha dato lo stesso Tiger – via Twitter – sul suo sito. A conferma di ciò lo pubblichiamo qui di seguito nella sua uscita ufficiale del 30 Ottobre scorso.
