Genesis Open 2018 : vince, tra le lacrime, un grande Bubba Watson

Bubba Watson

Bubba Watson ha vinto l’importante tappa del Genesis Open a calendario del PGA Tour dal 15 al 18 Febbraio sul percorso del Riviera Country Club di Pacific Palisades ( Los Angeles, California ) , un par 71 con difficoltà incredibili  offerte ai giocatori sia dal tracciato del campo che dai green la cui ‘ lettura ‘ era pressoché impossibile. Ha realizzato il punteggio da primato di 272 colpi nei 4 giri (68 70 65 69, -12) giocando in modo perfetto e secondo il suo standard migliore. Ho seguito a tratti le giornate precedenti ma ho invece gustato per intero la giornata finale in quanto trasmessa da Sky. Il percorso ha impegnato i campioni con colpi che per un appassionato di golf possono solo suscitare entusiasmo ed ammirazione, così come gli aspetti umani dei grandi giocatori in campo che , particolarmente in gare così impegnative, vengono posti in grande evidenza. Una conferma a ciò la si è avuta dall’improvviso pianto di Bubba Watson quando, dopo aver fatto l’ultimo path con il quale si è aggiudicato il trofeo, ha abbracciato il proprio caddie e si è lasciato andare alle lacrime in modo irrefrenabile. I motivi di tale comportamento , secondo il parere degli esperti che hanno commentato la prestazione, sono due : il primo – facile ed intuibile – nasce dal fatto che il 39enne giocatore di Bagdad (Florida) aveva accumulato una tensione altissima per tutti i 4 giorni di una gara giocata con una concentrazione unica contro grandissimi campioni, mentre il secondo ( per me più significativo del precedente ) è stato quello di essere uscito da un tunnel imboccato alcuni anni fa e che lo aveva portato ad essere quasi dimenticato dal mondo dei grandi professionisti di golf. Infatti dal 2014 Bubba non aveva più vinto alcuna gara di rilievo ed era caduto in una depressione che gli aveva fatto valutare seriamente – per sua stessa ammissione – la possibilità di smetterla con il golf ed ‘ appendere ‘ le scarpe al chiodo; e tutto ciò nonostante un palmares invidiabile : due Masters ( 2012 e 2014 ), le partecipazioni con la squadra statunitense alla Ryder cup nel 2010, 2012 e 2014, e non ultimo la conquista di  ben 10 titoli nel  PGA Tour.

uscita dal bunker straordinaria

Sarebbe stata quindi una perdita molto rilevante per il mondo del golf che ammira Watson per la serietà dell’impegno e per le sue peculiari caratteristiche di gioco che lo hanno reso famoso , quali ad esempio le incredibili e precise distanze realizzate dai  tee di partenza , con regolarità e certezza assoluta , grazie ad uno swing potentissimo ed al suo suo famoso drive ( PING G25 8.5) . Per lui con il primo tiro oltrepassare i 350 metri mantenendo con precisione il tracciato del fairway è cosa ordinaria ! Ma al Genesis Open ha fatto di più e meglio mostrando una grande abilità anche con i ferri e realizzando colpi “ stellari “ anche nel gioco corto, come ad esempio quello che abbiamo catturato su youtube ( per vederlo cliccare sull’immagine a lato ) e che si riferisce ad una uscita dal bunker alla 14a buca dell’ultimo giro; colpo questo che ha consolidato le premesse della sua vittoria staccandolo definitivamente  dai suoi inseguitori : i due connazionali Kevin Na e Tony Finau che hanno chiuso entrambi a – 10 ed al secondo posto .

Su questo percorso difficilissimo è d’obbligo sottolineare anche altri risultati quali ad esempio la splendida prova fornita dal grande Phil Mickelson che ha chiuso a – 7 entrando nei top ten, e purtroppo il mancato superamento del taglio da parte di due grandi campioni quali sono Tiger Woods e Francesco Molinari.

Un bentornato quindi a Bubba Watson che dopo un periodo della sua vita professionale molto difficile è riemerso grazie alle sue qualità di giocatore e uomo confermando, ancora una volta , come queste due caratteristiche siano indispensabili per ottenere risultati di rilievo. 

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( saf – 19-02-2018 )

 

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