L’accostamento al titolo della piece teatrale di Samuel Beckett ( Aspettando Godot ) non è casuale poiché in quell’opera si racconta di persone che aspettano inutilmente l’arrivo e quindi l’entrata in scena di Mr. Godot e di come alla fine la loro attesa – purtroppo – si rivelerà inutile e senza successo. Noi invece – a differenza delle conclusioni di quella trama – siamo certi che le aspettative per il rientro di Tiger Woods sui campi da gioco non saranno disattese e che la sua presenza sui campi da golf si materializzerà prima di quanto si possa immaginare.

Sappiamo che il grave incidente automobilistico occorsogli lo scorso 23 Febbraio ha avuto, per lo sventurato campione, conseguenze di rilievo che hanno riguardato in modo particolare la sua gamba destra. Diverse infatti sono state le fratture riscontrate al grande golfista all’arto inferiore ed in aggiunta a ciò i bollettini medici hanno segnalato che c’è stato anche un intervento chirurgico alla caviglia. Se a questa serie di interventi
si aggiungono quelli che egli ha subito alla schiena ( oltre cinque ) negli anni passati e si considera il tutto in relazione ai suoi 46 anni ne esce un quadro che a rigore di logica non promette molto bene per il suo futuro sportivo anche se , la sua reattività fisica e psichica dimostrata nel superare ogni difficoltà occorsagli in precedenza , suggerisce un più opportuno “ mai dire mai “ . Una conferma a questa conclusione l’abbiamo avuta nel 2018 quando – rientrando in campo dopo due anni di assenza dovuti proprio agli interventi alla schiena – Tiger si è aggiudicato il torneo più prestigioso del paese a stelle e strisce : l’Augusta Master. Mai come in quel caso il soprannome coniato in precedenza per lui dai giornalisti risultava essere appropriato : il Fenomeno. E di fenomeno si trattava certamente : infatti proprio grazie a quell’affermazione, inaspettata ed improbabile anche per i più esperti , non solo Tiger ritornò alla ribalta sul grande palcoscenico del golf mondiale in modo trionfale ma suggerì a tutti l’accostamento con ciò che accadde al grande campione del passato Ben Hogan (1912-1997) conosciuto anch’egli come la “Leggenda”. Quest’ultimo , proprio come Tiger, rientrò in campo dopo quasi un anno di assenza speso nella lunga riabilitazione dai i danni fisici subiti a seguito di un grave incidente automobilistico , ed ottenne dopo poco una serie di successi incredibili ribaltando così le nere previsioni dell’epoca sulla sua carriera.
Era infatti il 2 febbraio 1949 quando Hogan a seguito di quell’incidente si fratturò il bacino, un piede e la clavicola procurandosi anche danni ai polmoni ed al sistema circolatorio che gli procurarono – per il resto della sua vita – disagi e sofferenze fisiche.

All’epoca Hogan era una celebrità mondiale tanto che era già stato il soggetto di un film autobiografico ( Follow the sun ) interpretato da Glen Ford . Ciò non gli impedì però di riconquistare al suo ritorno in campo la scena del golf mondiale ed arricchire il suo già invidiato palmarès con le vittorie degli U.S. Open ( uno dei 4 più prestigiosi trofei di golf ) negli anni 1950, 1951 e 1953 dimostrando così capacità di recupero e volontà fuori dal comune; le cronache del tempo parlavano infatti di una sua incredibile metodicità e costanza negli allenamenti che andava ben oltre le consuete routine di lavoro giornaliero fatte dai grandi campioni dell’epoca. Lo stesso Tiger Woods – intervistato in proposito dopo il suo successo del 2018 – a chi gli faceva notare un parallelo con la carriera del grande campione del passato ha sottolineato il fatto di come il suo predecessore – inserito nel 1974 nella World Golf Hall of Fame – sia stato unico poiché – nonostante il perdurare dei forti dolori post-incidente – conquistò traguardi irraggiungibili e proprio per tale condizione lo ha definito un eroe del quale essere orgogliosi per l’appartenenza al nostro sport.
Chi l’avrebbe mai detto che due anni più tardi – sempre nel mese di febbraio – anche Tiger sarebbe stato vittima di un incidente automobilistico molto serio riportando danni fisici rilevanti tanto quanto quelli subiti di Hogan in quel lontano 1949. Le conseguenze che entrambi hanno avuto sono state piuttosto simili nonostante la diversità delle dinamiche degli incidenti : l’auto di Tiger ( come rilevato dalla polizia ) procedeva a velocità sostenuta ed è uscita di strada per cause imprecisate ribaltandosi in un canalone ed ingabbiando il campione al punto che ci è voluto l’intervento dei pompieri e della fiamma ossidrica per liberarlo mentre nel caso di Hogan ci vollero gli interventi di specialisti per liberare lui e sua moglie intrappolati dalle lamiere contorte della sua Cadillac scontratasi frontalmente con un Greyhound bus che stava effettuando un sorpasso azzardato su un ponte immerso nella nebbia; la foto di ciò che restava della sua macchina dopo l’incidente ( sulla quale viaggiava in compagnia della moglie salvatasi miracolosamente )

divenne molto famosa in quanto testimoniava in modo eloquente il terribile impatto frontale nonché i gravi danni fisici subiti dalla Leggenda del golf che si salvò soltanto grazie al fatto di essersi gettato sul sedile laterale per proteggere sua moglie, diversamente la barra dello sterzo lo avrebbe inevitabilmente trafitto. Il parallelismo tra i due fatti
viene spontaneo anche se le differenze che potranno influenzare il rientro del Fenomeno rispetto a quello di Hogan non sono di poco conto : aveva 36 anni mentre Tiger ne conta 46 ( 10 di più non sono pochi per giocatori di quel livello ) , il numero dei tornei e la preparazione non sono poi così sovrapponibili, le tecniche di allenamento ed i materiali impiegati hanno subito evoluzioni notevoli ed inoltre lo stato di salute dei due sino al momento dell’incidente pende a favore della Leggenda . Ciò nonostante Tiger ha sempre dimostrato grande forza di carattere ed una reattività unica accompagnata da una classe superlativa , qualità queste che gli hanno consentito di affrontare e superare anche i peggiori periodi della sua vita legati soprattutto alle sue vicende famigliari . Non vogliamo essere troppo ottimisti ma siamo certi che Tiger non si arrenderà ed il fatto di essere – da moltissimi anni – una grande icona del golf mondiale lo aiuterà anche questa volta ad affrontare con grande determinazione le difficoltà che si prospettano per il suo non semplice recupero , proprio come avvenne per la Leggenda nel passato.
Ci sono indizi che fanno capire come il Fenomeno sia tutt’altro che rassegnato : già mesi or sono una sua foto lo mostrava sorridente e sorretto dalle stampelle sul campo , altre raccontavano i momenti che sta dedicando alla preparazione golfistica del giovane figlio , la sua riabilitazione sembra procedere nel migliore dei modi ed è accompagnata quotidianamente dalle testimonianze d’affetto da parte dei suoi numerosissimi fans sparsi in tutto il mondo ;

conferma quest’ultima considerazione la valanga di tweet che gli vengono giornalmente inviati. Tutti noi ovviamente ci auguriamo che il Fenomeno ritorni in campo proprio come fece diversi decenni or sono il suo grande predecessore e che, proprio come accadde allora, torni a vincere ed essere ancora quel grande ambasciatore nel mondo del nostro bellissimo sport; ed in questo caso siamo altrettanto certi che un autore teatrale appassionato di golf scriverà una nuova commedia – con un finale diverso da quello disegnato da Samuel Beckett – dal titolo : Aspettando Tiger . Siamo pronti a scommettere su un successo mondiale dell’opera .
…. Sergio A. Fabbri ( per ilmiogiocodelgolf ) ….