Da qualche tempo nel mondo del golf si sta diffondendo l’idea che per giocare le 18 buche di un percorso il tempo limite debba scendere sotto le attuali quattro ore e mezza / cinque, il che – tradotto in minuti per buca – vuol dire sotto i 15 o 16 minuti circa. Non ci sembra che tale riscontro possa essere assimilato ad un tipo di gioco lento specie se lo si pone in relazione ai diversi fattori che concorrono a questo risultato : condizioni del campo, tipologia di gara, condizioni atmosferiche, numero dei giocatori per team ( solitamente 4 nelle gare) , skills ed età dei giocatori , etc. A conferma che l’onda dei favorevoli al gioco super veloce sta aumentando arrivano gli applausi ed i complimenti che tutti i media del settore hanno riservato a Joaquin Niemann , il professionista cileno che ha giocato le 18 buche del recente Tour Championship ad Atlanta in un’ora e 53 minuti stabilendo così un nuovo primato. Chissà perché ma la foto di questo giocatore 22enne e del suo team al seguito – presa durante la sua ultima performance – ci suggerisce l’accostamento a quella di un reggimento di bersaglieri durante una sfilata , sebbene nel primo caso la fanfara non sia musicale ma quella dei plaudenti al nuovo record.


Vorremmo quindi non fare da amplificatore nel condividere l’invito a correre – che ci pare peraltro sponsorizzato dai tanti interessi che gravitano intorno al mondo del golf – e ritornare invece con i piedi sulla terra per capire se questa sollecitazione ha senso alla luce dei dati indicati. Per fare ciò dobbiamo innanzitutto prendere atto di chi pratica oggi il golf in Italia e dalle motivazioni all’origine della loro scelta anche se tra queste – trattandosi di una platea composta per larga parte da giocatori “over anta” – siamo certi di trovare voci già note a tutti quali : il beneficio di praticare uno sport all’aria aperta, il piacere di una buona camminata in un contesto naturale bello e rilassante, il giocare tra amici e socializzare con altri, lo stimolo a misurarsi con i piccoli traguardi rappresentati dalle gare e dalle variazioni di handicap , etc. Ne consegue perciò che l’invito ad unirsi al coro dei velocisti dovrebbe non prescindere da un esame fatto a priori sulla composizione degli amateurs in campo con le conseguenti considerazioni che scaturiscono dai dati . Non possiamo ad esempio non tenere nel giusto conto – se parliamo di tempo di gioco – della relazione che tale tema ha con l’età e la preparazione ( skills ) di ogni giocatore; ovvio quindi , prima di ogni altra considerazione, rilevare la composizione della platea dei tesserati nel nostro Paese estrapolando – dai dati statistici pubblicati sul sito della Federazione Italiana Golf ( FIG ) e riferiti all’anno 2020 – quelli inerenti proprio all’età di coloro che praticano questo bellissimo sport nel nostro Paese.
Tesserati 2020 per categorie | ||
Categorie | % | |
Cadetti-Dilett.-Prof. 6.954 | 7,96% | |
Pulcini-Ragazzi 6.122 | 7,00% | |
Mid-Amat. 16.712 | 19,13% | |
Senior 27.238 | 31,17% | |
Super Senior 30.354 | 34,74% | |
Totali 87.380 | 100% |
Come appare in tutta evidenza le categorie più numerose sono quelle dei Senior e Super Senior che, se sommate tra loro, danno una percentuale superiore al 65%, mentre quella dei dilettanti e Professionisti cubano nel loro insieme per meno dell’8% sul totale tesserati , così come quella riferita dei ragazzi
L’altro elemento relativo alla preparazione ( skills ) lo si può dedurre dalla suddivisione dei tesserati per handicap di gioco. Sebbene i dati, in questo caso, siano quelli riferiti al 2019 ( che contava 76.878 iscritti ) possiamo ugualmente considerare valide le percentuali ottenute ed applicarle anche per i tesserati 2020.
E’ senso comune ipotizzare la qualità di gioco di un amateur in base al suo hcp. Sappiamo anche che tale relazioni può non essere talvolta rispettata quando la forma fisica e mentale del giocatore non è al meglio ma , proprio per questo motivo, il verificarsi di tale eventualità diventa l’eccezione alla regola.
Categ | sino a hcp | tesserati | % |
---|---|---|---|
1a | 4,4 | 1.658 | 2,16 |
2a | 11,4 | 7.562 | 9,84 |
3a e 4a | 26,4 | 34.686 | 45,12 |
5a | 36 | 17.178 | 22,34 |
6a | 54 | 15.794 | 20,54 |
76.878 | 100% |
Anche questa seconda tabella fornisce chiare indicazioni sulle qualità di gioco ( skill ) che possiamo ricavare dal panel dei tesserati : oltre il 45% ha un handicap ed uno skill che definiremo medio ( 3a e 4a) , mentre un restante 42% ( 5a e 6a) appartiene a coloro con una qualità di gioco certamente migliorabile. Questi ultimi dati , se incrociati con quelli riferiti alle Categorie, consentono di trarre una conclusione incontestabile : la stragrande maggioranza dei giocatori è composta da Senior o Super Senior ( 65% ) con una qualità di gioco media e medio-bassa. Ecco , proprio per tali ragioni pensiamo che imporre la scelta di un gioco veloce a tutti non sia realistica ma possa invece contribuire – insieme alla lievitazione dei costi connessi – a rendere ancora più ardua la pur già difficile diffusione di questa bellissima disciplina nel nostro Paese . I Circoli e chi è predisposto ad emanare le regole del golf dovrebbero – a nostro avviso – tenere in maggiore considerazione i dati mostrati dalle statistiche evitando che venga preso ad esempio chi – per età e skills – non appartiene alla quotidianità del mondo del golf. Il record di 1 ore e 53 minuti fatto da un professionista di 22 anni – spinto da motivazioni estranee alla stragrande maggioranza di coloro che praticano il golf – non ci pare una esempio verso il quale puntare. Pur nella consapevolezza che queste nostre considerazioni non vogliono giustificare chi non ha rispetto degli altri in campo e – specie durante le gare – considera il percorso come una passeggiata senza restrizioni di tempo vorremmo continuare a giocare a golf divertendoci e senza trasformarci in tanti bersaglieri ; peraltro i dati mostrati confermano che la quasi totalità degli amateurs ha già abbondantemente passato l’età del servizio militare. Buon gioco e buon divertimento a tutti.
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…. Sergio A. Fabbri ( per ilmiogiocodelgolf ) ….
Beh, questa cosa mi sta stufando!
Perché da un lato fare politiche di reclutamento acritico di nuovi golfisti, abolire di fatto il cut-off del 36 di hp per accedere alle gare e assegnare 56 di default a chi ha appena superato l’esame delle regole?
Non voglio giocare con l’asilo e il patema d’animo di correre, correre, correre. E basta!!
Si facciano piuttosto regole d’obbligo di cedere sempre il passo a chi è più veloce, oppure si dedichino i campi a seconda dell’hp, oppure si dedichino orari o giornate a seconda dell’hp.
Da parte mia, se dovrò correre per forza più di quello che già faccio, cambierò sport. Mica devi farmi venire l’infarto alla mia età, che ne ho già fatto uno.
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Il golf è uno sport che va gustato in tutte le sue espressioni e non sarà certo la supervelocita’ del gioco a favorire questo.
il gioco deve avere i suoi giusti ritmi, solo così lo si può apprezzare in pieno.
Da evitare la lentezza
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Concordo
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