L’amico di FB Fabio Bensaja ha commentato – con un suo scritto – la recente disavventura di Tiger Woods divulgata dai media di tutto il mondo. Condivido appieno e quindi ospito volentieri le sue considerazioni sul tema.
Al termine il link al “The Telegraph ” , uno dei tanti media che ha dato la notizia.
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TIGER sempre PIU’ MODERNO: N°1
Ma se a scoparsi le donne più belle del mondo e ad essere poi stato beccato in stato di ebbrezza fosse stato un calciatore, un rugbysta o uno showman???
Se la comunicazione fosse incentrata sul “golf è anche goduria”, “golf è anche trasgres
sione”? Ah già, perfino in Italia quando ne hanno visto uno tatuato in un reality in TV si sono scandalizzati tutti e vedere Tiger per molti era bello perché era “anche” nero; ora cercano di recuperare con esemplari come The Beef, non fatemi ridere. Il mondo cambia e anche il golf cambia, è normale, per favore ditelo a tutti quei ragazzini che a vent’anni si vestono e si atteggiano come se fossero balzati indietro di 50 anni solo perché ora frequentano, lavorano o giocano a golf.
Non scandalizziamoci quando le statistiche annunciano la fine del golf nel 2030 e non facciamo finta di non vedere l’invasione nel golf di tonnellate di parvenu che hanno secondo loro bisogno del golf per esistere, per i loro affari (a volte anche sporchi), o per cercare di non fare capire, secondo loro, da dove vengono.
Il golf è per tutti, lo è sempre stato, come tutti gli sport; non purifica e non nobilita, esalta solamente chi sei e se sei un tamarro o un vero gentiluomo, quando sei in campo, stai tranquillo che se ne accorgono pure le formiche. Non capisco perché tutta questa delusione per un Tiger che ancora una volta dimostra la sua umana imperfezione in un circo dove si trovano troppe disumane imperfezioni che in molti fanno finta di non vedere.
Caro Tiger sei uno di noi, con i tuoi alti e bassi, con la tua fortuna e la tua sfiga, con i tuoi pregi ed i tuoi vizi e pensa che, probabilmente, se tu avessi cominciato a giocare oggi a golf, nell’ambiente stucchevole dove regnano molti parvenu, non saresti diventato quello che sei perché sei nero.
Fabio Bensaja
Per l’articolo del Telegraph cliccare qui
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