Sono giorni piuttosto concitati per gran parte degli italiani, perlomeno quelli del nord, che sono bombardati da ogni dove ed in ogni modo dai media nazionali ed
internazionali. Il tema è ovviamente quello del Coronavirus che, dopo l’esplosione in Cina, ha travalicato i confini della sua madrepatria per propagarsi rapidamente nella nostra penisola ed in altri paesi dell’Europa e del mondo. Come tutti sanno l’Italia, almeno nei numeri dichiarati dagli organi di informazione e “ disinformazione “ ( questi ultimi peraltro sembrano in vantaggio sui primi per la qualità delle notizie riportate ) , sta registrando il più alto numero di contagiati e deceduti tra tutti i paesi europei anche se, ad una valutazione più attenta delle statistiche, questo primato non esisterebbe poiché il numero effettivo dei colpiti è allineato a quello registrato nella madrepatria del virus ed oltre a ciò le condizioni di confronto con gli altri paesi non sono omogenee a causa della rilevante quantità di “ tamponi” effettuati in Italia rispetto a quelli degli altri Stati. Tralascio di commentare lo stato di confusione dimostrato talvolta dai nostri poteri politici preposti sia all’organizzazione degli aiuti che a contrastare la diffusione del virus, e mi limito quindi solo ad evidenziare alcuni dei ‘ rumors ‘ più comuni raccolti nel mondo degli amateurs dei giocatori di golf. In Lombardia va detto che non tutti i circoli di golf hanno aderito alle disposizioni di chiusura (sino al 1° Marzo ) emanate dal Ministero della Salute d’intesa con La Regione : alcuni hanno chiuso ed altri no, precisando però che la stragrande maggioranza di quelli aperti si sono adeguati alle disposizioni divulgate anche dal Coni alla FIG ed alle altre Federazioni sportive che invitavano a sospendere tutte le gare sportive nelle Regioni di Lombardia e Veneto.
Tali disposizioni hanno certamente raccolto il consenso dei più se si tratta di manifestazioni che si svolgono in luoghi affollati come stadi, palazzetti dello sport, palestre etc.; diversamente, come nel caso del golf, restano di difficile comprensione in quanto il golf amatoriale avviene normalmente all’aperto, senza pubblico e con i giocatori che non necessitano di una stretta vicinanza fisica. L’unico momento di “intimità” che avrebbe potuto produrre condizioni di contagio è quello che si verifica negli spogliatoi e durante le docce di fine giocata , ed infatti il successivo divieto che ha vietato l’accesso agli spogliatoi ha trovato l’immediata accettazione di tutti i circoli e giocatori. Quello che però è apparso stonato in tale circostanza è stato l’accomunare il golf e l’ambiente che lo circonda ad altri sport quali il calcio, la pallacanestro, la pallavolo e via così. Un pressapochismo che lascia perplessi anche se si considera che le disposizioni sono nate in momenti di forte concitazione sotto le crescenti pressioni di partiti politici ostili e rissosi e con i media che , per larga parte, si sono dimostrati più inclini allo scoop e diffondere “bad news” anziché fornire una informazione seria e non allarmistica. Certo, il Coronavirus è e sarà sempre più da fronteggiare con determinazione, competenze scientifiche ed unità di intenti da parte di tutti ma non è certamente paragonabile ad altri episodi che hanno attraversato la nostra storia nei secoli scorsi quali ad esempio la “spagnola” che all’inizio dello scorso secolo uccise decine di milioni di persone , oppure la peste che colpì Milano ed il nord Italia nel 1630 e che fu raccontata con dovizia di dettagli nel grande capolavoro di Alessandro Manzoni o, per andare ancora più nel passato, la peste nera che attraversò L’Europa nel 1348 colpendo pesantemente Firenze e dando così lo spunto a Giovanni Boccaccio per scrivere il suo intramontabile ” Il Decamerone “. No, pure non essendo un virologo e non avendo conoscenze adeguate in materia, sono fermamente convinto che questa pandemia non avrà gli stessi effetti delle catastrofi citate , così come sono certo che non produrrà mai un opera letteraria pari ai capolavori del Boccaccio o del Manzoni. Accontentiamoci di un giornalismo mediocre e caciarone..
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Bravo Sergio. Complimenti vivissimi per la tua sintesi che condivido al 100%.
Ci vediamo a Villa Paradiso.
Ai nuovi cacciatori di untori suggerirei di rileggere “I Promessi Sposi” capitolo XXXI dedicato alla peste.
Ciao
Augusto
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