I primi club golfistici femminili furono costituiti nella seconda metà del XIX secolo: allora il golf era praticato dalle signore nella forma ridotta del semplice ‘pitch-and-putt’. Le gonne, lunghe e voluminose, erano fissate appena sopra la caviglia per mezzo di cinturini elastici: un siffatto modo di presentarsi e di vestire, così decoroso e castigato, durò solo al 1893, data di fondazione della Ladie’s Golf Union. Animatrice di questo nuovo gruppo fu Issette Pearson, segretaria dell’associazione, che si piazzò al secondo posto dopo Lady Margaret Scott nel primo campionato Amateur britannico femminile del 1893.
Donne alla riscossa
Nello stesso anno i soci del nuovo Shinnecock Hills Club di New York costruirono un campo separato di nove buche per le mogli. Nel 1894, un gruppo di giocatrici di golf fondò un club a Morristown, New Jersey, con un campo di sette buche. Alle donne americane bastarono pochi anni per raggiungere il livello delle colleghe britanniche.
La prima superstar del golf femminile britannico fu Cecil Leitch, che entrò nelle semifinali dell’Amateur femminile britannico del 1908 all’età di soli 17 anni. Dopo il 1914 la giocatrice conquistò 12 titoli in tornei femminili svoltisi in Gran Bretagna, Francia e Canada. Dotata di uno ‘swing’ robusto e piatto, Cecil Leitch dominò la scena del golf femminile fino a quando Joyce Wethered ne prese il posto. La Wethered (che praticava un gioco tecnicamente più poliedrico, stilizzato e delegante) riuscì a conquistare ben 8 titoli nell’arco di quattro anni, prima di ritirarsi dai campi da gioco nel 1925. La sua ultima vittoria è del 1929, quando (rientrata momentaneamente in lizza) vince a St Andrews l’Amateur femminile britannico per la quarta volta.
La rivalità tra le sponde dell’Atlantico
In quell’occasione l’avversaria di Wethered nella finale fu Collett Vare, migliore giocatrice americana, che vinse il campionato Amateur femminile per ben 6 volte. Il golf femminile internazionale cominciò nel 1905, con l’arrivo della squadra americana in Inghilterra per la disputa dell’Amateur britannico femminile. La Curtis Cup, primo trofeo internazionale femminile, fu messa in palio da due sorelle statunitensi, Harriot e Margaret Curtis, che avevano preso parte a quel primo torneo disputato nel 1905. Le americane conquistarono la prima Curtis Cup nel 1932, restando imbattute per i successivi 20 anni. Le dilettanti britanniche vinsero nel 1952 e nel 1956, ma le americane riaffermarono la loro supremazia conquistando ben 13 vittorie consecutive fino al 1986. In quell’anno, la squadra femminile britannica conseguì una vittoria storica a Praire Dunes, bissando il successo nel 1988; le americane, però, ripresero il sopravvento a Somerst Hills nel 1990.
Lo sviluppo del dopoguerra
A differenza del golf maschile, quello femminile conservò un carattere dilettantistico fino a molto tempo dopo la fine
della seconda guerra mondiale. Nel 1949 si costituì negli Stati uniti la Ladies’s Professional Golf Association (LPGA), su iniziativa di Patty Berg e di Babe Zaharias: i tornei femminili stentarono a decollare.
La Zaharias fu la giocatrice di golf di maggiore prestigio nell’immediato dopoguerra, tanto che vinse 17 tornei nel solo 1946: con il suo talento ed entusiasmo l’atleta dominò i primi anni del Tour LPGA. Il suo ruolo venne assunto successivamente da Mickey Wright, affermatasi negli anni Cinquanta, e poi da Karhy Whitworth e Nancy Lopez. In quel periodo, una sola era la giocatrice europea in grado di contrastare la superiorità delle americane, la francese Catherine Lacoste: nel 1967, all’età di soli 22 anni, la Lacoste divenne la più giovane vincitrice dell’Open femminile statunitense e fu la prima dilettante e la prima giocatrice d’oltreoceano a vincere il titolo.
Sul finire degli anni Settanta la Lopez, giocatrice estrosa, divenne una superstar di livello mondiale; a questo periodo si può far risalire il raggiungimento della piena maturità da parte del golf professionistico femminile statunitense. La televisione moltiplicò le sue attenzioni in occasione delle gare femminili e i premi annuali in denaro raggiunsero complessivamente cifre calcolate in milioni di dollari. In Gran Bretagna, al contrario, il golf professionistico femminile non decollò che dopo il 1979. Tuttavia, l’affermazione di un numero crescente di concorrenti europee e il miglioramento delle qualità di gioco comportò la costituzione anche in Gran Bretagna e in Europa di un regolare Tour. Due stelle del Tour sono state la svedese Laura Davies e la francese Marie Laure de Lorenzi. Il golf femminile europeo ha annoverato giocatrici di ottimo livello come Alison Nicholas, Kitrina Douglas, Jane Connachan, Dale Reid, Cathy Panton e Helen Alfredsson.
Dopo 70 anni di Ryder Cup le professioniste del golf riuscirono finalmente ad avere la loro versione del torneo nel 1990; si tratta della Solheim Cup. A rendere più attraente il golf femminile oggi contribuiscono anche i forti premi in denaro messi in palio
( Tratto dall’ “Enciclopedia Illustrata del Golf” di Malcolm Campbell, Mondadori Editore )
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(12-12-2018)