The Match. Lo vince Mickelson ma non è un successo !

Il Match era diretto e intrigante, uno contro l’altro, un matchplay tra i due senza altri partner o interferenze che potessero distogliere la concentrazione ai due campioni mondiali di golf e che avrebbe dovuto catalizzare l’attenzione e le scommesse di milioni di persone : Phil Mickelson contro Tiger Woods o, se preferite, viceversa. Una sfida tutta americana con il più marcato stile a stelle e strisce. Per un incontro di questo livello che si è giocato lo scorso 23 Novembre , ovviamente ‘pompato’ al massimo dal marketing e dal business collegato , gli organizzatori avevano scelto un campo da golf in una località che ha un  forte richiamo per l’immaginario collettivo : il Shadow Creek di Las Vegas. E’ certo che il nome ci porta  immediatamente a idealizzare vincite e dollari in abbondanza , spettacoli luccicanti, divertimento sfrenato e garantito per tutti , insomma un mondo ed uno  stile di ” good life” sognato da molti giocatori di golf e non , proprio perchè lontano dalla quotidianità che appartiene invece al mondo reale e che non di raro ha colori e toni piuttosto opachi . Ma ora, che tutto si è concluso decretando la vittoria di Philp Mickelson , ci si chiede se l’evento sia stato un successo o un flop… e già il fatto che gli esperti si stiano ponendo questa domanda la dice lunga sul livello di  consensi raccolti dalla  sfida.

Phil Mickelson e la montagna di soldi

E allora , immediatamente dopo il sollevarsi di questo  dubbio , ci nasce spontanea la seguente domanda : perchè nonostante la partecipazione di due giocatori così  prestigiosi e di forte richiamo anche per i non golfisti, la località scelta, l’organizzazione ai massimi livelli ed un monte premi da capogiro per il vincitore  ( 9 mil. $ …sì, avete capito bene nove milioni di dollari !) The Match non ha avuto il successo atteso ?  A mio parere sono da sottoscrivere  i pareri  espressi concordemente dai diversi addetti ai lavori e giornalisti  che hanno  esternato i loro giudizi non solo verso l’aspetto organizzativo ma anche per le restanti componenti che hanno caratterizzato e  regolato l’evento . In sostanza la sintesi dei giudizi è stata : l’organizzazione non si è dimostrata all’altezza nel garantire collegamenti TV  efficienti ai tanti clienti che avevano pagato per seguire da casa  l’evento che peraltro prevedeva la presenza sul campo limitata a qualche centinaio di spettatori ben selezionati e paganti,  la qualità di gioco espressa dai due campioni non è stato all’altezza dei loro standard abituali come ha sottolineato concordemente tutta la stampa specializzata d’oltreoceano,  l’incontro è andato molto oltre i tempi previsti protraendosi per 22 buche con un playoff che ha fatto concludere le ultime buche con la luce artificiale  e stressando in tal modo tempi ed attenzione degli spettatori,  e per finire un monte premi messo a disposizione dagli sponsor così assurdo per consistenza e proporzionalità all’evento da essere definito “osceno” da alcuni tra i più famosi commentatori di questo sport..

Beh, come già detto, quasi tutte queste critiche hanno fatto registrare il coro degli addetti ai lavori e della stampa specializzata tutti concordi nell’attribuire ad ognuna delle voci sotto esame , pur con differenti pesi , la responsabilità del mancato successo. Insomma non era sbagliata la formula , che anzi aveva inizialmente catturato un interesse mediatico piuttosto alto,  ma sicuramente il modo con la quale si è svolta. Per questo pur non avendo partecipato come spettatore al  ” The Match”  e nonostante il risultato, azzardo la previsione che questo primo  evento potrebbe dare il via, con le revisioni e gli  aggiustamenti del caso,   a nuovi palcoscenici per l’universo golfistico sui quali si andranno ad esibire i tanti campioni esistenti al mondo con grande successo.    Gli eventuali prossimi ” The Match ” potrebbero infatti ottenere, dopo le indispensabili messe a punto, un  successo ed una cassa di risonanza in grado di attrarre consensi e nuove risorse per il golf  da tutte le parti del mondo grazie  anche ad una scelta più oculata dei campi , degli scenari e dei protagonisti,  e  destinando altresì la montagna di soldi stanziata dagli sponsor non solo come un fatto fine a se stesso….  perlomeno me lo auguro.

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(  28.11.2018)
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