Almeno tre sono le nazioni che si contendono il merito di avere inventato il gioco del golf : la Cina, l’Olanda, la Scozia. I primi ovviamente sono quelli che rivendicano la loro invenzione molto prima degli altri due Paesi, infatti la fanno risalire al 1282, ed
a conferma di ciò esibiscono un manuale con regolamenti ed illustrazioni datato esattamente in quell’anno ed anche alcune mazze (10 tipi in legno ) , risalenti a tempi molto remoti, rifinite con preziose giade e manici abbelliti da intarsi manuali. Alcune tribù di Mongoli nomadi confinanti con la Cina – che avevano adottata questa disciplina – avrebbero poi fatto da cassa di risonanza, trasferendola – grazie alle loro migrazioni – dapprima in Inghilterra e quindi da questo Paese in Scozia. Va detto che uno dei motivi a confutazione di questa tesi è il fatto che la Cina non ha mai avuto una diffusione di questo sport sul proprio territorio. Sino a pochi decenni or sono i campi da golf erano praticamente inesistenti o si contavano con due mani per tutta la vasta nazione cinese. Solo negli ultimi anni, con l’evoluzione socio economica di quella nazione il golf ha trovato un terreno fertile sviluppandosi attualmente a ritmi molto elevati.
Come dicevamo anche gli Olandesi rivendicano l’invenzione di questo gioco e la datano addirittura al 1297; essi però si riferiscono ad una disciplina che prevedeva una stecca di legno ed una palla di cuoio. La palla doveva essere imbucata entro un bersaglio distante parecchie centinaia di metri dalla partenza e vinceva chi imbucava con il minor numero di colpi. La parola olandese “Kolf” si taduce con “mazza” o “stecca”.
Quello che è certo però che il gioco del “gowf” era già esistente in Scozia nel XV secolo giacché risulta come ufficialmente proibito da alcuni atti del Parlamento Scozzese proprio di quel periodo. Se ne desume quindi che doveva essere in vigore da molto tempo prima della sua messa al bando e
che il primo campo da golf è nato effettivamente in Scozia, così come le prime associazioni che lo hanno ufficialmente regolamentato definendo altresì ufficialmente in 18 il numero delle buche di un percorso standard. Inizialmente infatti il gioco si svolgeva in Scozia ( al St Andrews ) e comprendeva solo 11 buche che dovevano però essere giocate su due giri (22 in totale); più tardi il numero si ridusse a 9 – con lunghezze variabili – portando così il doppio giro ad un totale di 18 buche. Tale variazione – adottata proprio dal campo di St. Andrews – fu riconosciuta nel tempo come riferimento mondiale per questo sport e quindi via via sottoscritta da tutti gli altri campi nati successivamente in ogni parte del mondo.
Va detto che inizialmente vi fu una celere diffusione del golf dalla Scozia sul territorio inglese che però non fu seguita di pari passo dagli altri Paesi che solo successivamente si fecero contagiare dal gioco e che, in taluni casi, lo adottarono soprattutto a seguito delle politiche espansionistiche e coloniali dell’Inghilterra.
In Italia il primo campo da golf fu fondato del 1889 a Firenze : il Florence Golf Club e lo si deve all’iniziativa della numerosa comunità inglese presente in quel periodo nella città gigliata. Pochi anni dopo (1903) nasceva anche il Circolo Golf di Roma e solo nel 1927 venne costituita la Federazione Italiana Golf (FIG) sponsorizzata peraltro dai circoli allora esistenti di Firenze, Villa D’Este, Stresa, Torino, Palermo. L’anno successivo la FIG diventò parte del Coni trasferendosi da Milano a Roma. La diffusione del golf nel nostro paese è stata discreta : dai 17 circoli e 1200 giocatori del 1954 ai 180 circoli nel 2012 con oltre 100.000 tesserati di cui almeno 30.000 sono donne. Per completezza di informazioni le strutture presenti sul nostro territorio sono attualmente cca. 350 ed includono campi pratica e circoli che offrono percorsi da 9 a 36 buche. La graduatoria di diffusione dei campi vede ai primi posti nell’ordine : Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana e tutte le altre a seguire. Alla Federazione il compito di fare osservare, a circoli e tesserati, le regole che governano il golf e che sono emanate dall’unico organismo universalmente riconosciuto come preposto a ciò : il Royal & Ancient Golf Club di St. Andrews. Va altresì detto che in questi ultimi anni la crescita di questo bellissimo sport in Italia ha registrato una battuta di arresto che riteniamo sia , per la gran parte, imputabile a diversi fattori che sono venuti a gravare sul Paese tra i quali hanno certamente un posto di rilievo gli andamenti sia del trend economico che di quello demografico.
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