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Training mentale del golfista : la percezione del nostro score.

Certi di fare cosa utile a tutti i golfisti  e non che frequantano il nostro Blog ospitiamo , come in passato,  suggerimenti e riflessioni della mental coach Sonja Caramagno ( @SonjaCaramagno ) sotto il titolo ” la percezione del nostro score”. L’articolo è stato ricavato dal #12 della rubrica il “ Il Golf nella testa “   ( dello scorso 20 settembre )  pubblicata periodicamente dal Blog Golfando ( TGCOM24) . Per saperne di più sull’ attività svolta dalla mental coach  Vi invitiamo a cliccare sull’immagine a lato che mostra l’estratto di una sua intervista rilasciata a Golf Television .         ( Note sull’autrice a fondo pagina )

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Caro golfista, non sarei nuova se ti dicessi che il golf è un po’ come la vita. Il percorso di 18 buche spesso rispecchia il modo in cui affronti le bellezze e le difficoltà di ogni giorno. Prova ad immaginare ogni buca come una nuova attività in cui cimentarsi, una scadenza da rispettare o una bella novità da accogliere. Qual è la tua reazione per quanto ti succede o per quanto hai deciso di far succedere? Con quali occhi osservi ciò che ti capita? Ti faccio due esempi. Il primo: tutti abbiamo un amico che, alla prima difficoltà al lavoro o in casa, si butta giù e si lamenta perché non riuscirà mai a venirne fuori come vorrebbe. Il secondo: lo stesso amico non si cimenta in quello che desidererebbe fare perché vede solo ostacoli, difficoltà e paure. Tornando al golf, a tutti, è spesso capitato di osservare golfisti lamentarsi dando calci alla sacca dopo un putt che ha sbordato. Oppure abbiamo visto giocatori prendersela con il ferro che in quel colpo non si è comportato come avrebbe dovuto. Oppure, peggio ancora, si sono ricoperti di improperi e insulti per una decisione tattica presa e non andata a buon fine. 

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Open d’Italia 2017 : le impressioni di un mental coach in campo

Di seguito trascriviamo l’interessante articolo di Sonja Caramagno ( mental coach allieva di Timothy Gallwey – il padre del coaching moderno e dell’Inner Game ) che opera come supporto in vari contesti ( Life, Business e Sport ) sia a livello individuale che di gruppo. L’articolo , già pubblicato su altri Blog, trascrive alcune impressioni di questa professionista utili sia al professionista di golf che all’ amateur ).

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Sonja Caramagno e Timothy Gallwey

Ho avuto l’opportunità di assistere e partecipare attivamente al 74esimo Open d’Italia al Golf Club di Milano nel bellissimo parco di Monza. Ho visto da vicino, in qualità di marshall, giocatori del calibro di Matt Wallace, Luke Donald, Ross Fisher, Sergio Garcia, Marcus Fraser e ancora gli italiani Renato Paratore, Matteo Manassero e Francesco Molinari. Chicco, come saprete,  era tra i favoriti e vincitore dell’edizione precedente dell’Open. Non so quanti giri di campo io abbia già fatto con i golfisti che seguo come mental coach. Di questo sport ne conosco già l’odore i profumi e i colori, l’intensità dell’erba e la bellezza alla vista della profondità di ogni buca. Stavolta quello che più mi ha appassionato assistere è stato il gioco pulito solido pieno e sicuro di ogni professionista. Ho apprezzato la tecnica e la competenza professionale insieme.

Nel golf non sei il tuo score, ma sei quella passione che ti arde dentro. Continua a leggere