In bocca al lupo presidente.
Cristiano Cerchiai lo scorso 3 febbraio è stato eletto nuovo presidente della Federazione Italiana di Golf. Succede a Franco Chimenti deceduto lo scorso mese di ottobre a 85 anni. Ha ottenuto il 64,9% dei voti contro il 35,1% dell’altro candidato alla presidenza, Giovanni Collini, pratese.

Cerchiai è nato a Roma il 16 gennaio del 1965, ma veneziano di adozione, ed è stato per due mandati nel collegio dei revisori dei conti della Federazione. E’ un ottimo giocatore di golf, one-digit di handicap, ed è stato a lungo nel direttivo del circolo di golf Venezia Alberoni.
Professionalmente opera nella consulenza finanziaria e strategica. Esperto in ristrutturazioni aziendali, fusioni e acquisizioni, oggi è partner presso Grimaldi Alliance, con uffici in diverse città italiane, tra cui Roma.
All’assemblea aveva illustrato il suo programma e dichiarato “La federazione si muoverà in base a due principi: sostenibilità economica e finanziaria e grande collaborazione con tutti gli attori principali del golf, professionisti, tecnici e maestri. La parola d’ordine e il grande impegno sarà quello di creare nuovi tesseramenti, staremo vicino ai circoli che avranno tutta la nostra assistenza e lavoreremo per fare crescere l’Italia come paese di destinazione golfistica. Soprattutto sarà importante aumentare la comunicazione, anche con i nuovi mezzi digitali, per fare promozione al golf” e promette di “lottare contro la percezione sbagliata che si ha attualmente del golf e sono sicuro che avremo grandi margini di crescita. Ho la certezza che entro la fine del mandato vedremo il segno positivo sul numero dei tesserati”. “È necessario cambiare il modo di comunicare per abbattere questi pregiudizi sfruttando la variegata offerta che può assecondare le esigenze economiche più disparate. Inoltre, voglio lavorare per avvicinare i giovani e il mondo femminile che può trainare il resto della famiglia”.
Continua a leggere: Eletto il nuovo presidente della FIGPer ciò che riguarda la tessera federale Cerchiai ammette che “è una fonte di introiti importante che viene reinvestita nelle realtà territoriali. Serve darle un contenuto con sconti, agevolazioni e convenzioni così che non venga percepita come una tassa”.

L’assemblea ha scelto anche i consiglieri: Stella Coppi – advisory board Progetto Ryder Cup Lazio; Maria Amelia Lolli Ghetti – presidente golf Margara Piemonte; Stefano Frigeri – presidente federgolf Emilia Romagna; Alberto Treves de Bonfili – ex presidente Arzaga Lombardia (tutti questi appartenenti alla squadra presentata da Cerchiai); Franco Piras – general manager Le Rovedine Lombardia; Armando Borghi presidente Golf Milano Lombardia (quest’ultimi due della squadra di Collini) e Renato Cerioli – vice presidente Carimate Lombardia; in rappresentanza degli atleti dilettanti, Silvia Valli (anche lei della squadra del neo eletto); in rappresentanza dei professionisti, Vittorio Andrea Vaccaro e per i tecnici Stefano Betti.
In questo consiglio federale è dunque presente una nutrita presenza di rappresentanti lombardi, ben 4, un piemontese ed un laziale. A differenza del precedente consiglio che vedeva la rappresentanza di sette diverse regioni.
Come commento finale non mi resta che fare un grande in bocca al lupo al nuovo presidente ed al nuovo consiglio eletto, sappiamo tutti la situazione difficile in cui versa il golf in Italia, sottolineata anche dalle stesse dichiarazioni del nuovo presidente. Di lavoro da fare ce né molto, deve essere di ottima qualità e possibilmente anche rapido nel realizzare atti concreti.
Proprio per questo avrei forse preferito un maggiore cambiamento rispetto al passato e non scelte per molti versi in continuità con quanto fatto sin qui. Non conosco il dottor Cerchiai e sono sicuro che sia una persona molto in gamba ed ottimo professionista, l’unica considerazione che ho da fare deriva solo dalle mie passate esperienze professionali che purtroppo mi hanno dimostrato che quando a guidare un’organizzazione si sceglie un manager che proviene dalla parte ‘finanziaria’ dell’organizzazione, l’attenzione primaria è tutta sui bilanci e sui numeri del conto economico, mentre lo sviluppo, troppo spesso visto come ‘costo’ e d’altra parte non può che essere così all’inizio perché senza investire riesci a cambiare ben poco, passa in secondo ordine e si rischia addirittura un declino. Spero però di sbagliarmi e di poter scrivere, tra un anno, un anno e mezzo, di veder un grande cambiamento nella conduzione di questo nostro amato sport.
In bocca al lupo presidente.
